Nelle ultime ore Valentina Ferragni ha sorpreso tutti i suoi follower e l’interno popolo di Instagram con un post molto particolare e molto personale.
Nella foto si vede una neonata, nata prematuramente, in un’incubatrice. Quella neonata era lei, Valentina, che ha voluto condividere con i suoi follower i suoi primi momenti di vita:
Ieri ho postato delle storie in cui vi parlavo della mia nascita: sono nata a Bolzano il 29/12/1992 ma sarei dovuta nascere a fine Marzo 1993 a Cremona. Sono nata prematura di tre mesi e alla mia nascita pesavo 890 grammi. Sono stata in incubatrice per tre mesi nel reparto di terapia intensiva neonatale a Bolzano, perchè troppo piccola, troppo fragile e con i miei organi ancora non completamente formati. Sono stati mesi durissimi per la mia famiglia. Dopo mesi di incertezze e paure sono tornata a casa a Cremona, sana e salva e oggi sono qui per raccontare questa storia, la mia storia. Lo racconto perché vorrei che queste mie parole arrivassero a tanti piccoli e piccole guerriere, alle loro coraggiose mamme ed ai loro meravigliosi papà che ora stanno vivendo un momento così delicato: a noi è stato richiesto di iniziare a lottare dal primo giorno per poter dimostrare a noi stessi e a tutti che siamo invincibili! E non smetteremo di combattere perché questa vita ce la teniamo stretta❤️
Tantissimi i messaggi di solidarietà e commozione per la storia della Ferragni, che oggi ha voluto ringraziare tutti quanti con una serie di Instagram Stories dove ha detto:
Vi volevo ringraziare tanto. Ho letto tantissimi messaggi tra ieri e oggi che mi avete mandato riguardo la vostra storia o la storia dei vostri figli e nipoti […] Vi volevo ringraziare perché mi avete fatto sciogliere il cuore.
In seguito ha svelato il perché del suo gesto:
L’ho fatto soprattutto perché l’altro ieri mi è stato segnalato che a Cremona sta per chiudere il reparto di terapia intensiva neonata e verrà tutto spostato presso l’ospedale di Brescia. Cremona e Brescia non sono lontane, ma non sono neanche vicinissime. Per esperienza personale, per l’esperienza dei miei genitori e di tutti quelli che mi hanno scritto sappiamo per certo che per salvare una vita prematura è questione di minuti. Speriamo di poter fare qualcosa di più e tutti uniti. Grazie perché spero di aver lanciato un bel messaggio a tutte le mamme e a tutti i papà che stanno vivendo adesso questa situazione e non è facile. Ma ce la farete. E ce la faranno anche i vostri bambini